scrivere - o no?
Oggi devo scrivere. Non c’è scampo.
Sono convinta che scrivere è importantissimo
per imparare una lingua, e allora – perché non lo faccio? Perché è faticoso. E
allora?
Ogni settimana dico agli alunni che devono
scrivere. E io? Così pigra!
Ma: è interessante. Perché scrivere è tanto
più faticoso, o noioso che leggere e ascoltare? In questo momento quando sto
scrivendo, mi piace molto! Anche quando scrivevo per gli esami. Per ora
lasciamo stare questa domanda e vediamo piuttosto ciò che ho fatto invece. È più
incoraggiante!
Ho terminato la prima parte della Commedia di
Dante. Questa parte, l’Inferno, è la più famosa, credo, probabilmente per il
contenuto e le descrizioni drammatiche. Chi vuole vivere lì?
L’ho letto parallelamente con la traduzione
norvegese, non solo canto per canto, ma anche terzina per terzina, verso per verso e parola
per parola. Ho trovato una traduzione in “bokmål”, la mia lingua norvegese più
familiare che mi ha aiutato molto. La traduzione era molto chiara e mi ha fatto
capire e amare questo testo antico. Ho trovato una pagina web molto bella che presenta
il testo con due versioni inglesi, belle illustrazioni e molte spiegazioni del
testo. https://digitaldante.columbia.edu/dante/divine-comedy/inferno/inferno-1/ È una delle pagine più belle che ho visto.
Anche la
traduzione che ho usato l’ho trovata online https://docplayer.me/69894518-Den-guddommelige-komedie-inferno.html. Ho messo insieme questi testi in un
documento per poterli leggere allo stesso tempo.
Canto 18 1 Luogo è in inferno detto Malebolge, 4 Nel dritto mezzo del campo maligno 7 Quel cinghio che rimane adunque è tondo |
18.sang Det fins et sted i helvetet som kalles for
Malebolge, og dets nakne steingrunner jerngrå, slik som klippeveggen rundt
det.i 3 Nøyaktig midt på denne onde flaten åpner det seg et
dypt og digert hull. Jeg skal beskrive det når den tid kommer. 6 Området mellom dette svære hullet og foten av den
steile klippeveggener rundt av form og delt i ti små daler. 9 |
Nel testo
norvegese ci sono molte note con spiegazioni del testo, cosa che aiuta molto,
ovviamente. Si riferiscono a molte cose che non conosco,
certo, ma anche mi fanno vedere nuovi collegamenti a nomi, posti e storie
conosciuti. Per esempio, si parla di Lucca dove sono stata.
Adesso ho terminato questa prima parte e
vorrei continuare nello stesso modo, ma non trovo una versione norvegese così
chiara come la prima. Allora devo o usare la versione nella altra lingua
norvegese “nynorsk” o le versioni inglesi che sono nella pagina. Normalmente
non è difficile leggere nessuna di queste lingue, ma siccome il testo è
poetico, è meno facile. Il mio piano è terminare quest’opera durante la vacanza
dell’estate.
Anche leggo Guida pratica all’italiano
scritto (senza diventare grammarnazi) di Vera Gheno. Mi piace molto il
titolo:) e anche ciò che dice, per esempio sulle norme linguistiche. Come si
fanno, e quale sono il loro status. Appena ho tenuto una discussione con un
collega che è molto rigido con le regole (che conosce) e proclama che si applichino
anche alla lingua parlata. La mia riposta è come spesso poco seria; grow up! Va
più rapido che discutere senza senso. Cosí arrogante sono!
Provo anche a leggere il libro nuovo di Elena
Ferrante I marginie il dettato. È una collezione di saggi sulla
letteratura. È abbastanza difficile a capire, ma capisco sufficiente per
interessarmi alle sue idee. Ho letto vari romanzi di lei senza appassionarmi
molto, ma non sono mali, sono assolutamente interessanti, soprattutto per
capire alcuni aspetti della società italiana. E scrive bene.
Ho iniziato a leggere il libro Cambiare
l’acqua ai fiori in italiano, ma ho deciso aspettare la vacanza prima di
continuare. Il libro è scritto in
francese di Valérie Perrin e dovrei leggerlo in questa lingua. Ma siccome non à
la mia lingua prioritario adesso, non lo faccio. Dopo di leggere le critiche
del libro nel giornale, l’ho comprato nello spagnolo. Devo lavorare un po´per
non “perdere” la maestri dello spagnolo perché è possibile che devo insegnarlo
il prossimo anno. Quest’anno non l’ho fatto, solo avevo il tedesco, l’inglese e
il norvegese per gli stranieri. Allora per mantenere in vita lo spagnolo
sarebbe bello leggere un buon libro. Ma siccome preferisco tanto l’italiano,
non ho potuto lasciare a comprarlo anche in italiano. Ho visto che un
best-seller lì. Vedremo quale versione io sceglierò. È bello avere un libro
particolare di vacanza solo para rilassare e “kose seg” (essere bene). Ma
siccome la vita è corta deviamo imparare qualcosa del libro, almeno un po’.
L’anno
scorso mi libro di vacanza era/è stato il romanzo tedesco Das achte Leben,
tradotti anche in italiano L’ottava vita, scritto da Nino Haratischwili, una autrice di Georgia.
È un libro lungo e interessante che racconta la storia di varie generazioni di
una famiglia georgiana.
8.6.
Oggi
Elena mi ha aiutata a correggere il testo. Sono molto obbligata e anche molto
contenta perché non c’erano molti errori grammatiche questa volta. Forse un
giorno scriverò bene:)
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